Mai come in questo periodo si rivolge grande attenzione al sistema immunitario.

Si sa che potenziare le nostre difese immunitarie aiuta ad ammalarsi meno. Si fa ricorso, spesso, ad integratori e ad uno stile di vita sano.

Lo yoga è oramai risaputo essere una pratica efficace per raggiungere questo obiettivo. Le posizioni che il corpo assume durante la pratica non sono solo ginnastica, ma arrivano, giorno dopo giorno, ad interessare il nostro sistema muscolo scheletrico, organico, fisiologico ed energetico.  Sappiamo che in ogni asana si impara a portare attenzione alle varie parti del corpo affinando sempre più la nostra sensibilità e la nostra consapevolezza. Questo avviene tramite gli organi di senso, governati dalla mente e dal respiro. L’organo di senso più esteso è la pelle, e tramite quest’ultima, durante la  pratica delle posizioni, si impara a sentire il movimento dei muscoli, riconoscendo come ad una determinata azione corrisponde un certo movimento che può interessare un apparato o un organo piuttosto che un altro.

Diversi studi scientifici evidenziano come l’effetto dello yoga si accumula giorno per giorno e produce benefici a lungo termine per la salute.

La pratica dell’ Iyengar Yoga in questo risulta molto efficace poiché le sequenze sono studiate per arrivare sempre più in profondità.

Uno studio recente ha identificato nel corpo umano un nuovo organo: gli INTERSTIZI. Cosa sono? Perchè ci interessano?

Per interstizio si intende il tessuto interposto tra gli elementi strutturali specifici di un organo. Per decenni l’interstizio è stato considerato e descritto erroneamente come tessuto connettivo, denso e compatto, con diramazioni in tutto il corpo, in particolare in tutte le parti del corpo sottoposte a continui movimenti e pressioni. Di recente però, grazie alla scoperta di un gruppo di ricercatori della NYU School of Medicine, in collaborazione con Mount Sinai Beth Israel Medical Centre, è stato rivalutato in modo tale da essere considerato un vero e proprio organo. L’interstizio, è costituito da una fitta rete di tessuti interconnessi ricchi di liquido interstiziale (soluzione acquosa presente fra le cellule dei tessuti), sostenuti da un reticolo di proteine forti (collagene) e flessibili (elastina), con diramazioni in tutto il corpo: nella pelle, nei muscoli e nei tessuti che rivestono l’apparato digerente, i polmoni, i vasi sanguigni ed in altri organi, soprattutto deputati allo scambio di molecole.

Per questi motivi l’interstizio risulta essere uno degli organi più estesi del nostro corpo. Esso comunica con il sistema linfatico, da cui proviene il liquido interstiziale che ne riempie gli spazi.

L’interstizio agisce come un vero e proprio ammortizzatore (una sorta di cuscinetto), capace di proteggere i tessuti del nostro corpo dagli urti, impedendo loro di lacerarsi mentre organi, muscoli e vasi pompano e pulsano nell’espletamento della loro funzione quotidiana. 

Secondo i ricercatori della NYU la sua presenza potrebbe essere in grado di spiegare diversi fenomeni biologici come la diffusione dei tumori, l’invecchiamento della pelle, le malattie infiammatorie degenerative e perfino il meccanismo d’azione dell’agopuntura.

Infatti le cavità che caratterizzano il tessuto connettivo dell’interstizio lo rendono più simile ad una spugna che ad un corpo solido, fattore che consente al liquido interstiziale di muoversi liberamente da una cavità all’altra fungendo, secondo quanto ipotizzato dai ricercatori statunitensi, anche da veicolo per la diffusione delle cellule cancerogene, elemento che da solo potrebbe spiegare il motivo per il quale i tumori che invadono l’interstizio si diffondono più rapidamente nel nostro organismo.

Il nuovo organo potrebbe avere un ruolo anche nella formazione di rughe della pelle, nell’irrigidimento degli arti e nella progressione di alcune malattie infiammatorie.

Senza prolungarsi troppo in questa sede di come lavora questa struttura anatomica, la cosa interessante da notare è che l’ Iyengar Yoga va a lavorare proprio sullo spazio interstiziale e sul sistema linfatico, che è direttamente collegato al sistema immunitario.

Si pensi ad esempio all’importanza delle posizioni capovolte, come sirsasana e sarvangasana, che nella pratica dell’Iyengar Yoga sono studiate in maniera precisa per potere essere sostenute a lungo in quanto incidono proprio sul sistema linfatico e circolatorio; o alle torsioni che vanno a strizzare efficacemente la pelle, muscoli ed organi interni producendo un’ azione disintossicante; o a come la ricerca continua in ogni posizione degli allineamenti di articolazioni ed ossa permetta alla muscolatura di distendersi meglio e permettere a questa fittissima rete di canali pieni di fluido, l’interstizio appunto, di fluire meglio.

Ecco perché le sequenze proposte dagli insegnanti, la durata della tenuta della posizione e le indicazioni dettagliate di esecuzione sono sempre rivolte ad affinare questa percezione della nostra pelle e del lavoro dei muscoli sottostanti in ogni parte del nostro corpo, dai piedi alla testa, andando a stimolare in maniera efficace gli interstizi.

La precisione del movimento abbinata all’attenzione per il respiro producono una profonda connessione con la mente: questo lavoro di mente, corpo e respiro in sintonia porta benessere e salute in senso globale.

Bibliografia: https://www.pazienti.it/contenuti/anatomia/interstizio https://www.galileonet.it/scoperto-nuovo-organo-corpo-umano-interstizio

L’efficacia sul sistema immunitario delloYoga Metodo Iyengar®.

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